venerdì 20 maggio 2016

QUANDO LE EMOZIONI SONO ESPLOSIVE... OVVERO... BAMBINI ARRABBIATI.

Come tutti sappiamo i bambini spesso non hanno le mezze misure e fanno fatica a regolarsi. 
Cosi anche con le emozioni, quando si arrabbiano … lo fanno in modo spesso esplosivo! 
Tantissime volte ascolto i racconti di genitori sul loro bambino che è sempre nervoso, oppure che improvvisamente ha comportamenti aggressivi e reazioni impetuose difficili da gestire. La costante è l'incontro con un genitore che ha il timore di avere un bambino che “funziona male” e che proprio non riesce a comprendere.




La prima cosa da dirci è che è normale (in linea generale) che un bambino possa avere delle difficoltà nella regolazione delle emozioni: la regolazione tra troppo e troppo poco è come un equilibrio che risente di tutti i movimenti che arrivano non solo dall’interno, ma anche dall’esterno. Per questo motivo, questa capacità si acquisisce con il tempo e con la consapevolezza. Diventando grandi si impara a riconoscere e a verbalizzare ciò che proviamo e questo ci permette di mettere la giusta distanza, di rielaborare con calma i nostri sentimenti e di esprimere con equilibrio e accettazione cosa ci turba.  Nel bambino questa capacità è in evoluzione, perciò gli stati d’animo che prova sono vissuti al massimo nel qui ed ora della situazione: questo spiega il motivo per cui ciò che per un adulto è un problema insignificante, per un bambino può essere un vero dramma.

In quei momenti per un adulto può essere veramente difficile gestire un bambino aggressivo e distruttivo. Ma ricordatevi che è difficile anche per lui, con la differenza che mentre un adulto sa riconoscere la rabbia (quasi sempre!), per un bambino nono è proprio così automatico.

Ciò che si può fare in questi casi è aiutare il bambino ad esprimere ciò che sente all’interno di alcune regole che gli permettano di non essere distruttivo né con se stesso ne con gli  altri, né con gli oggetti. Questo è ciò che accade all’interno di una relazione con uno psicologo professionista: egli può aiutare il bambino a far emergere ciò che lo turba sentendosi al sicuro e a identificare i suoi sentimenti con un nome, un colore, un’immagine, un disegno, un gioco… .

Nel mio lavoro terapeutico con i bambini, spesso mi ritrovo a lavorare con loro sulle tematiche della rabbia. Con il dovuto tempo, ognuno di loro trova un modo tutto personale di riconoscere e dare senso a ciò che esplode dentro di lui: “mi sento in trappola” mi disse un bambino dopo avermi parlato di un ragno che fa paura a tutti, ma che sotto sotto non è cattivo, anche se tutti lo vedono così. Un altro bambino un giorno mi spiegò: “C’è una parte di me timida e molto sensibile… e quando questa sta male è come se venisse legata e così all’improvviso arriva quella cattiva che prende il controllo. Questo succede quando sono arrabbiato!”. Un’altra volta ancora una bambina, parlandomi delle sue difficoltà a stare nel gruppo dei pari, mi disse: “quando sono con i miei compagni è come se a volte qualcuno di loro accendesse una miccia: allora dentro di me scoppia la bomba e quella persona viene investita dal boom! Ma non sono io a volergli far male! Anche se la colpa alla fine è sempre mia”.

In tutti questi casi, proviamo a sostituire il comportamento aggressivo del bambino con una frase del tipo: “in questo momento c’è qualcosa che mi sta facendo esplodere dentro e non riesco più a controllarmi!”.

Riconoscere la rabbia che il bambino prova in quel momento è la cosa più importante da fare! Se l’adulto riesce a  farlo e glielo rimanda in un modo per il bambino accettabile, anche lui potrà imparare a riconoscerla. Negarla facendo finta di niente, sminuirla dicendo “dai che non è niente” o reagire ad essa in modo punitivo “se non la smetti io me ne vado via e ti lascio da solo!”  non è utile per arginare l’emergenza, né per il bambino. Certo poi si fa come si può! Ma in linea di massima di fronte ad un bambino che fa una piazzata rabbiosa e fuori controllo, occorre trovare la forza di restare in quella situazione difficile magari dicendo “accidenti, ti vedo proprio  arrabbiato “ oppure “quando qualcosa ci fa arrabbiare è proprio difficile controllarsi!”.  Semplici e se vogliamo anche banali interventi come questi, permettono al bambino di iniziare a rendersi conto di cosa sta succedendo, senza sentirsi cattivo, né inadeguato.
Soltanto successivamente allora si potrà lavorare sulla capacità di regolarla.


Psicoterapeuta età evolutiva
Moncalieri (Torino) e Bra (Cuneo)

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