domenica 9 giugno 2019

suicidio assistito di un'adolescente. La violenza sessuale uccide, non ferisce soltanto

Suicidio assistito di un'adolescente. La violenza sessuale uccide, non ferisce soltanto

Abbiamo letto tutti in questi giorni la notizia di una diciassettenne che si è lasciata morire perchè non sopportava più il dolore nel cuore che la violenza sessuale subita a 11 anni le aveva provocato.


" Eutanasia e suicidio assistito. Una sconfitta per tutti" commenta il Papa.



Sicuramente una sconfitta per tutti noi, comuni cittadini, istituzioni, operatori sanitari, giudici, politici.... che ancora considerano l'abuso sessuale sui bambini un reato di serie B. Pene troppo poco severe, che non servono certo da monito per nessuno.

Nessuna vera riprovazione sociale:

il marito di Alessandra Mussolini ha avuto rapporti sessuali con ragazzine quattordicenni e la moglie lo ha perdonato con un semplice "A tutti può accadere di sbagliare". Gli elettori hanno continuato a votarla come se niente fosse.

A Ragusa in questi giorni è emerso il caso di una bambina di 13 anni che non solo lavorava  da anni nei campi (anche se la legge lo vieta), ma veniva venduta come prostituta dalla madre a uomini di ogni età. Il nostro fallimento sta nel fatto che una madre cattiva può capitare ed è una sfortuna, ma come è possibile che tutti sapessero ed invece di aiutare la bambina si fosse creato un passa parola sulla povera ragazzina che si poteva violentare per pochi soldi ?

Se una bambina denuncia le violenze subite non viene mai adeguatamente protetta ed aiutata.
I processi durano anni, tanti anni !
La vittima viene interrogata, tormentata, esaminata. Ed insieme a lei anche i genitori che hanno avuto l'ardire di crederle.
Il risarcimento danni, quando c'è, viene dato tanti anni dopo, troppo tardi per permettere di pagare le spese legali, il sostegno psicologico e tutti ciò che serve per uscire dall'incubo.
Da anni le politiche sociali italiane mirano a chiudere comunità e servizi per i bambini maltrattati.

Si, il Papa ha ragione.

Con Noah tutti abbiamo fallito.

Quando una bambina o un bambino vivono l'esperienza di un abuso o di una violenza sessuale hanno bisogno:
di essere creduti e protetti
di essere ascoltati
di essere curati
di avere processi rapidi e sentenze definitive certe che servano a proteggere e a risarcire i danni

Tutto ciò non dipende da noi, da noi che stiamo leggendo questo articolo. Però anche noi possiamo fare qualcosa di molto molto importante:

dobbiamo smettere di fare finta di niente, di minimizzare, di fare finta di non vedere o non capire.
La prossima volta che a Ragusa una bambina viene mandata nei campi a lavorare qualcuno vada alla Polizia a denunciare che il lavoro minorile è vietato. Qualcuno denunci che dietro ad un cespuglio una bambina viene violentata. Qualcuno URLI che queste cose non devono succedere.
Ed infine qualcuno dia una carezza alla bambina e la porti in un luogo sicuro.

Cristina Roccia
psicologa e psicoterapeuta
Synergia Centro Trauma Moncalieri (Torino)







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