La crisi familiare e la separazione sono tra le situazioni più
dolorose e stressanti che possano capitare nella vita. Quando si pensa alla separazione normalmente si pensa alla parola
fine… la fine di una relazione, la fine di un progetto, a volte la fine di un sogno… Non è facile
vedere la fine come
la possibilità per un nuovo inizio…
Perchè questo possa avvenire è fondamentale riuscire a gestire la
naturale conflittualità che la separazione porta con sé.
Le coppie che stanno affrontando la fine della loro unione possono
arrivare ad una separazione non conflittuale,
sana e rispettosa, lavorando insieme ad una riorganizzazione delle
relazioni familiari , continuando ad essere genitori e a collaborare anche dopo
la fine del matrimonio. Riuscire però a mantenere distinto ciò che appartiene
al rapporto moglie-marito da quello bambino-madre e padre, può risultare
complicato. Il grande dolore che si prova in quel momento può alimentare
sentimenti di rivalsa che fanno dimenticare che la separazione non è una guerra e che non ci dovrebbero essere né
vincitori e ne vinti.
Sono numerose le
ricerche che hanno dimostrato gli effetti positivi sui figli della diminuzione
del conflitto coniugale. Come fare quindi per tutelare i bambini e anche la
genitorialità materna e paterna?
Il primo passo è provare a dividere la sofferenza, la rabbia, la
delusione che spesso riguardano il rapporto tra marito e moglie da ciò che appartiene al legame che
unisce i genitori. E’ importante imparare a governare le emozioni negative che
alimentano i conflitti per poter
arrivare alla comprensione
reciproca e alla comunicazione necessarie a trovare accordi che rispettino le
necessità di entrambi e soprattutto rispondano ai bisogni dei figli.
Dr Sara Filippi
Psicologa Psicoterapeuta
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