venerdì 17 gennaio 2014

La nascita della maschera

Non ricordo con esattezza quanti anni avevo in quel periodo, ma so con certezza che ero molto piccola. Ero vivace, solare e spontanea e un po’ dispettosa e questo non piaceva a nessuno. Mi sentivo sempre rifiutata dalla mamma e dalla nonna, due figure molto severe e "giudicanti" nei miei confronti e così un giorno mi sono detta: "devo fare qualcosa per piacere loro di più… se no vorranno bene solo a mio fratello”.
Già, lui era quello bravo, buono e timido mentre io quella estroversa e solare ma in qualche modo questo dava fastidio. Così ho cominciato a recitare la parte della bimba buona e generosa, sempre disponibile e attenta a tutti, un po’ crocerossina, nella speranza di essere amata almeno un po’. Mai un abbraccio da mamma, mai una parola dolce, mai una tenerezza. E io volevo solo questo. La stessa cosa si è verificata anni dopo quando ero più grande, pur di piacerle almeno un po’ ho rinunciato alla mia felicità accontentandomi di storie amorose un po’ "piatte". Ho smesso di cercare l’amore pur di tenere spento il mio vulcano, convinta che potesse solo recare danni agli altri; ma in cuor mio la cosa che ho sempre desiderato di più è stata la ricerca dei sentimenti veri, delle grandi emozioni, la realizzazione dei grandi sogni. Ma come posso conciliare queste mie inclinazioni con quello che gli altri si aspettano da me? Io sono davvero diventata quello che credevo di essere? 
Non lo so esattamente.
Oggi qualcosa di me si sta muovendo e sento il rumore di quel vulcano in lontananza che piano piano si sta risvegliando o vorrebbe farlo ma ne ha troppa paura.
Per piacere a mamma le sono stata vicino negli anni buii della sua depressione, l’ho aiutata e sostenuta ma ero così giovane e fragile che mi sono scordata di me. Già troppe volte mi sono scordata di me: vivere attraverso la vita degli altri, attraverso la sofferenza degli altri. Questa maschera l’ho indossata per così tanto tempo che faccio fatica a deporla ma so che questa è la strada giusta. Anche con gli amici spesso mi sono comportata nello stesso modo ma questo non ha portato dei risultati felici. Ora mi ritrovo stanca di questa continua messinscena sia psicologicamente che fisicamente.
Il teatro è altro dalla vita, dovrei saperlo bene.
Quante volte mi son ritrovata a fare l’amore senza desiderarlo davvero, che tristezza! Quante volte sono uscita con persone che mi creavano solo disagio e fastidio! Ora non voglio più che sia così e devo dire che da quando mi segui tu, sono di nuovo un po’ più vera, più sincera con me stessa e mi sembra di potercela fare.


Firmato: Una ragazza in psicoterapia


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